La tecnologia è spesso ritenuta responsabile della nostra attuale crisi di distrazione ma, checché ne dicano i critici, non sta dirottando il nostro cervello e trasformandoci in zombie.
Se si vuole davvero capire la distrazione, è necessario scavare più a fondo e comprendere la psicologia della distrazione.
Una volta capito come funziona la distrazione, è possibile iniziare a contrastare le cose che ci portano fuori strada.
Che si tratti di riorganizzare la scrivania, di abbandonare l’abitudine a Facebook o di fare patti con se stessi, gli spunti di queste pagine vi aiuteranno a diventare indistruttibili.
Vi è mai capitato di controllare velocemente le vostre e-mail a un semaforo rosso e di ritrovarvi a metà di una risposta quando il segnale è diventato verde? O forse avete dato una rapida occhiata al vostro profilo sui social media in un momento di pausa, per poi accorgervi di essere in ritardo per una riunione.
Questo tipo di distrazioni, apparentemente innocenti, tende a consumare il tempo che dovreste utilizzare in modo più produttivo.
È qui che entra in gioco la “regola dei dieci minuti”.
Ecco come funziona.
La prossima volta che sarete tentati da Twitter o dallo smartphone, dite a voi stessi che potete cedere, ma solo dopo dieci minuti.
È probabile che una volta trascorso questo tempo, sarete immersi nel vostro lavoro e non ve ne accorgerete nemmeno.
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