Clentech

I materiali fotocatalitici comuni, utilizzati dai concorrenti (sia come materia prima che all’interno di prodotti finiti), si mostrano pienamente efficaci solo se esposti alla luce solare, risultando invece inattivi se irradiati dalla luce artificiale. Questo perché l’efficacia della reazione fotocatalitica dipende dal contributo dei raggi UV, nella banda di valenza compresa tra i 300 e i 400 nanometri: risulta perciò un’efficacia massima nelle ore di maggior irradiazione solare, minima nelle ore di oscurità. La ricerca scientifica di Clentech ha potuto colmare questo gap fisico mediante modifica in laboratorio del fotocatalizzatore: ciò che il composto fotocatalitico è in grado di fare è catalizzare allo stesso modo sia la luce solare che quella artificiale tramite una “componente-antenna”, fornendo piena efficacia al meccanismo di fotocatalisi sia negli spazi esterni che in quelli interni. La formula del composto fotocatalitico di Clentech (coperta da brevetto), unita alle proprietà del TiO2, estende quindi l’effetto fotocatalitico a tutti gli ambienti proprio perché è in grado di sfruttare sia lo spettro luminoso degli ultravioletti, sia della luce visibile, riuscendo ad attivarsi anche solo con la luce artificiale (in particolare quella a tecnologia LED, che non contiene alcuna componente UV).