Il clima sta cambiando.
Secondo gli studi dell’università di Barkley (California) l’aumento delle
temperature porterà un incremento dei temporali e dei fulmini del 12% per ogni °C di aumento della temperatura.
Questo causerà proporzionalmente una maggior esposizione al rischio per tutti i lavoratori che operano in aree aperte, e un maggiore rischio di rottura di tutti gli apparati elettrici utilizzati nel processo di digitalizzazione e dei processi di produzione, causando enormi disagi alle produzioni stesse.
Ma come risolvere questo problema? Essendo i fulmini una calamità della natura non controllabile,come sarà possibile trovare una soluzione che possa prevenire e ridurre i rischi di esposizione alle
potenti scariche dei fulmini dovute al cambiamento climatico?
Gli articoli. 5 e 6 della direttiva quadro europea 89/391 determinano in maniera generale quali sono gli obblighi del datore di lavoro e tra i principi generali elencati ci sono:
6.2.a – evitare i rischi
6.2.c – prevenire i rischi alla fonte
6.2.e – tenere conto dell’ evoluzione tecnica.
6.2.h -Dare le priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale.
6.2.i – impartire adeguate istruzioni ai lavoratori.
In Italia, la sicurezza sul posto di lavoro è regolamentata dal D.lgs. 81/08 ove vengono riportati tutti gli obblighi a cui deve assolvere il datore di lavoro in materia di sicurezza per i lavoratori.
La nostra azienda, a tal proposito, ha messo appunto un’innovativa tecnologia di analisi del rischio fulminazione, che possa prevedere l’arrivo di un temporale monitorando la distanza dello stesso.
Con un particolare algoritmo determina statisticamente il rischio di fulmini impartendo, con appositi altoparlanti, istruzioni agli operatori che stanno lavorando all’esterno di allontanarsi in zone protette. Allo stesso modo impartirà il cessato pericolo fulmini.